Gli accessori preferiti dai camionisti

C’è un momento catartico nella vita dei camionisti, quello in cui la propria identità diventa chiara e limpida, in cui ogni autista che si rispetti prova un profondo senso di liberazione e di soddisfazione: la scelta degli accessori per il proprio camion.
Il camionista sa che, oggi, la cura di sé è diventata un punto cardine di discussione per la serenità nel posto di lavoro (ma comunque in generale), ed è per questo che da anni coltiva questa pratica prendendosi cura del camion.
L’anima dell’autista, infatti, è spinta da un’energia tangibile, potente, capace di muovere carichi pesantissimi: è fatta di ingranaggi e si alimenta a carburante.

Ma quali sono le cose da scegliere per sentirsi davvero bene in cabina e, quindi, con se stessi?

Naturalmente non c’è una regola valida per tutti, dipende molto dalla personalità di ognuno di noi e anche dal tipo di lavoro che svolgiamo, ma possiamo comunque stilare una lista degli accessori must-have per la nostra stagione da autisti.

Il parabrezza e i finestrini sono la nostra magica finestra sul mondo e, come le nostre nonne ci hanno insegnato, non esiste finestra senza tende.
Se stavate pensando di non metterle o, peggio, tenere quelle di serie, immaginate la faccia di vostra nonna guardarvi, con quel piccolo accenno di disappunto. Se ne sta lì a fissarvi, senza dire nulla, scatenando in voi una colossale sensazione di disagio che nemmeno Anne Hathaway ne “Il Diavolo veste Prada” davanti a Meryl Streep ha provato.

Ed ecco che la corsa alle tendine parasole parte ancora prima dell’iscrizione alla patente.

Le tende per camion nascono chiaramente per una funzione pratica, quella di isolare la cabina durante le soste, ma perché non sfruttare la possibilità di unire utile e dilettevole?
Che le vogliate di pregiata Alcantara, di più economica microfibra, con le frange alla olandese o italiane con i pon-pon, sappiate che le tende saranno lo specchio della vostra anima più profonda.
E serviranno a nascondervi quando di profondo ci sarà solo il sonno.

Alle tende seguono, perfettamente abbinati per stile e colori, i tappeti (e poi dicono che il camion non è cosa da donne!) che però sono usati principalmente dagli autisti di linea, quelli che guidano scalzi perché scendono dalla cabina dopo chilometri di sacra contemplazione del proprio spazio come monaci buddisti.

Sempre sulla scia della cura della propria persona non può mancare la tanica, addobbo di ogni semirimorchio che si rispetti.
Chi la mette in coda, chi davanti, chi ci abbina addirittura il porta sapone, la tanica dell’acqua non può mancare. Un piccolo accessorio che ci aiuta nell’igiene quotidiana rendendo utili tutti gli strilli delle nostre mamme quando ci dicevano di lavarci le mani ogni cinque minuti.
La tanica dell’acqua è un po’ come il pacchetto di fazzoletti nella borsa delle donne: immancabile e indispensabile, ma soprattutto ti identifica a primo sguardo come “Esperto”.
Sai che serve sempre, in ogni momento.

Così come è fondamentale quel diabolico contenitore capace di contenere più tonnellate di un semirimorchio, ma che risulta sempre troppo piccolo: il beauty-case.
Tra il sapone, lo shampoo e lo spazzolino (e i fazzoletti, naturalmente), sì nascondono rasoi, pinzette per le sopracciglia e creme di ogni tipo. Da un semplice borsello per gli essenziali, il beauty si può trasformare in un vero e proprio kit di trasformazione alla Sailor Moon in grado di farci diventare da camionisti a essere umani.
Sappiamo che non è la stessa cosa, no?

Non c’è cura per se stessi che passi, oltre che per quello per il proprio spazio e per l’igiene personale, per lo stomaco.
Pensavate che un camionista non lo sapesse?
Per essere sempre pronto e non rischiare mai di saltare un buon pasto, tra gli accessori fondamentali spuntano Inverter e Fornellino.

L’inverter è il supporto del camionista (un po’ meno per la batteria del camion) che permette di utilizzare accessori che altrimenti potremmo solo desiderare; dalla macchinetta per il caffè al microonde per gli autisti, al semplice scaldavivande per quelli da distribuzione.
La vera energia dell’autotrasportatore e la soluzione ad ogni suo problema, compagno fedele che tutto può e nulla chiede in cambio (o quasi).
L’inverter ci permette di avere la 220 in cabina e di sentirci, almeno per un secondo, a casa.

Alternativa retrò di questi sofisticati marchingegni, di quelli che fanno sentire chi lo usa un pezzo da museo da guardare e contemplare, il caro e vecchio fornello da campeggio.
La garanzia di funzionare sempre e comunque, il passe-partout come il tubino nero: sta bene con la Moka e con il pentolino per la pasta, si può condividere e si adatta a tutte le cabine, alle volte sta un po’ scomodo ma ti assicura la buona riuscita della serata, soprattutto se usato in compagnia.

Ogni autista, in realtà poi, si prende cura del proprio tempo, del proprio spazio e di sé in modi diversi e questi che ho descritto sono, a mio avviso, i primi accessori che ogni autista ha messo nella lista della spesa i primissimi giorni della propria carriera e sono anche quelli che ci seguiranno in tutte le cabine che cambieremo e che saranno testimoni delle nostre piccole e grandi avventure.
Piccoli oggetti che possono aiutare, arricchire e rendere leggermente più facili o piacevoli le nostre giornate e che vanno scelti con cura e attenzione perché ci accompagneranno in tutti quei rituali che non potremo vivere comodamente nelle nostre abitazioni, ma che se vissuti con cose a noi care, saranno un po’ più familiari.